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Maxitruffa delle case: ieri mattina si è
svolta la prima udienza davanti al giudice D’Avino, dell’ottava sezione del
Tribunale civile. Sessanta famiglie hanno citato in giudizio la Progedil 90, l’agenzia immobiliare che per anni
ha pubblicizzato i progetti di edilizia privata e agevolata (vendendone anche
le relative quote) proposti dalle cooperative edilizie facenti parte del
Consorzio Coop Casa Lazio, delle quali fa parte anche la coop Michelangelo.
La difesa, sostenuta dall’avvocato Massimo Giuliano, ha chiesto alla Progedil 90 quattro milioni di euro a titolo di
risarcimento economico, ma anche per un riscatto morale, dicono ora le
famiglie truffate che hanno versato migliaia di euro, in quanto soci, senza
mai ottenere nulla, nessuna casa, nessun villino, niente di niente. E ora
davanti a loro solo una causa infinita, «per questo chiediamo giustizia,
sianmo stati feriti e truffati», dicono.
A questo punto la Progedil 90 ha chiamato
in causa personalmente Francesco Emilio Falco, amministratore della Coop Casa
Lazio, la cooperativa e il Consorzio Michelangelo, (che fa parte del
Consorzio Casa Lazio).
Il Consorzio Michelangelo è una cooperativa in edilizia residenziale privata
che contava di costruire 330 villini di piccole dimensioni vicino alla
Pontina, località Valle Perna. Le villette non sono mai state realizzate e i
soci si sono ritrovati proprietari di nulla se non di un terreno ipotecato.
Ieri mattina nessuno di questi tre soggetti si è presentato, pertanto il
giudice D’Avino li ha dichiarati contumaci. La prossima udienza in cui verrà
affrontata la truffa del mattone in sede civile, è stata fissata per il
prossimo 9 novembre.
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