Colomba Caccioppoli abitava da quaranta anni un appartamento dell’Enasarco Malata, la sfrattano a 85 anni Vigna Clara: messa alla porta anziana con l’Alzheimer

Colomba Caccioppoli si è ammalata di Alzheimer lentamente, dopo la morte del marito. La signora, cugina del matematico napoletano a cui Mario Martone ha dedicato un bel film interpretato da Carlo Cecchi e ispirato al testo scritto da Ermanno Rea, è dal 2002 una delle pazienti del «Progetto Cronos» del ministero della Sanità, lo scudo anti-Alzheimer varato per assistere gli anziani colpiti da questo terribile morbo e che per Colomba ha spalancato le porte dell’Uva (Unità valutativa di Alzheimer) dell’ospedale San Filippo Neri con relative visite, certificazioni e prescrizioni mediche. Vivendo da sola e non potendo più provvedere autonomamente a se stessa, Colomba vive da allora insieme a una badante. Nell’autunno del 2003 la donna ha ricevuto due lettere in rapida successione. Nella prima, il 13 ottobre, l’ente Enasarco le chiedeva l’immediato rilascio dell’immobile, un appartamento in via del Nuoto, a Vigna Clara, in cui Colomba Caccioppoli viveva dal lontano 1965, il cui contratto era intestato al marito Adolfo fino all’anno della sua morte, avvenuta nel ’95, e che è stato successivamente «voltato» a lei. Poi quando non era ancora passato neanche un mese, il 5 novembre, ecco piombare l’intimazione dello sfratto.
Naturalmente di tutto questo la poveretta non si è potuta rendere minimamente conto. Così come non aveva neanche capito gli spostamenti che un anno prima si erano resi necessari, quando nel suo appartamento si erano verificate pesanti infiltrazioni d’acqua causate dalla cattiva manutenzione del terrazzo soprastante la casa.
Lo sfratto è diventato esecutivo nel marzo del 2004, ma per motivi di salute è stato rinviato di un anno. L’ufficiale giudiziario si è presentato per la prima volta nel maggio scorso. Dopodiché, grazie all’interessamento dell’assessorato alle Politiche Sociali del Comune, intervenuto a mediare, è stato possibile ottenere una proroga fino a giovedì 17 novembre. Intanto si trattava.
«E invece ci hanno preso alla sprovvista - spiega l’assessore Raffaela Milano -. Avevamo mandato una lettera, ne era venuta una risposta positiva dalla Fondazione Enasarco. I tre figli della signora erano disponibili a ragionare e a cercare una soluzione. Insomma, aspettavamo che si aprisse una discussione e invece ci siamo ritrovati col fabbro che ha sostituito la serratura...». Giovedì mattina Francesca Marchetti, funzionaria dell’Assessorato, è corsa in via del Nuoto, ma ormai non c’era più nulla da fare. Sconsolata, ha dovuto informare la Milano del blitz appena messo a segno dalla Fondazione Enasarco contro Colomba Caccioppoli. «Ci attenderemmo più responsabilità da parte degli enti», ha sostenuto l’Assessore. «Anche perché i casi di anziani sotto sfratto rappresentano il venti per cento del totale degli 8.000 esecutivi di quest’anno...».
Intanto Colomba è finita inizialmente da una figlia a piazza Bologna e poi da una seconda figlia, alla Balduina. Pur malata, quando abitava nell’appartamento Enasarco di Vigna Clara era però in grado di uscire e di fare due passi intorno all’isolato senza perdersi. Ora, quando l’hanno portata fuori, si ferma deavanti ad ogni portone e chiede: «Devo entrare qua?».
Paolo Brogi