IL MESSAGGERO – Cronaca di Roma

 

Mercoledì 15 Giugno 2005

 

 

 

 

La proposta di Susi (Acer)

 

«Per l’emergenza abitativa riservare l’1% del territorio»

 

 

 

La città cresce ma si può fare di più. Come? Con procedure più semplici, rispettando i tempi, potenziando le infrastrutture e il trasporto pubblico e dando una risposta all’emergenza abitativa. La ricetta insomma non cambia. E anche i mali che restano gli stessi. Succede così che l’assemblea annuale dei Costruttori di Roma e Provincia ricordi in modo sorprendente a quella dello scorso anno. La fotocopia degli stessi problemi. Con un dato positivo annunciato nella relazione introduttiva dal presidente dell’Acer, Silvano Susi : «Il settore delle costruzioni a livello regionale è in crescita del 4,7%, l’occupazione del 22,7%».
Susi ha portato l’esempio del nuovo Piano regolatore «da due anni malinconicamente non approvato, quindi inutilizzabile». Il presidente dell’Acer non ha usato giri di parole quando ha toccato un altro nervo scoperto, le infrastrutture. «Abbandoniamo le polemiche su autostrade e passanti e assumiamo almeno l’impegno perché le strade, a cominciare dalla numero 1, l’Aurelia, abbiamo almeno due corsie per senso di marcia».
Riservare l’1% del territorio comunale all’emergenza abitativa, rilanciare il modello della 167, modificare le destinazioni d’uso non residenziali e integrare le aree di riserva a trasformabilità vincolata. Queste le altre richieste avanzate dal presidente dell’Acer. Al quale ha risposto seduta stante Veltroni: «Roma rimane un modello in controtendenza ma non potrà rimanere impermeabile a lungo alla ”stanchezza” che sta accusando il Paese». Il sindaco ha quindi ricordato il «Giubileo delle periferie», ovvero il via libera ai programmi di riqualificazione (art. 11), investimenti per 1800 milioni di euro per 1600 opere. E il Prg? «Stiamo accelerando l’esame delle 11 mila controdeduzioni e vogliamo rendere attuabili da subito i programmi previsti», ha assicurato il sindaco. «Lo approveremo in 100 giorni,», ha garantito poco dopo il presidente della Regione Marrazzo. Il presidente della Provincia Enrico Gasbarra ha infine toccato la questione dell’assetto istituzionale: «Ripartiamo dal lodo Mondello per trasferire alla Capitale i poteri necessari ad esercitare il suo ruolo».
C.Mar.